Definiamo
 
 è detto il gruppo di Galois dell'estensione. Vi
prego di verificare che è effettivamente un gruppo.
E'     utile   notare      che      nel caso    particolare      della
Proposizione 2.2.4 in cui  
, 
 è   la
mappa identica,   e 
 è  un  fissato campo  di
spezzamento di 
 su 
, allora gli  isomorfismi considerati sono in
questo caso   gli  isomorfismi  di  
 in   se stesso   (detti  anche
automorfismi  di 
) che   fissano ogni elemento  di 
,
cioè proprio gli elementi del gruppo di Galois.
Vediamo  subito un  esempio  in cui il gruppo   di Galois è banale.  
Prendiamo 
, e 
. Dato che il polinomio
minimo di 
 su 
 è 
, ogni elemento di 
si scrive in modo unico come
![]()  | 
![]()  | 
![]()  | 
Più           in          generale,           abbiamo          visto
nell'Esercizio 4 che  ogni elemento di  
 è  un polinomio begli 
. 
Ne segue  che un elemento di 
 è determinato  dalla sua
azione  su 
, e  che l'immagine  sotto
 di 
 deve essere  una radice del polinomio minimo di
 su 
 che sia contenuta in 
.
In altre parole
Sia 
 un isomorfismo che ristretto a 
 induca la
  mappa identica.
Allora l'immagine 
 di 
 sotto 
 è ancora
  una radice di 
.
In realtà il risultato vale anche se 
 non è irriducibile, ma
vogliamo sottolineare il fatto che tanto 
 non può mandare
 in nient'altro che altre radici del suo polinomio minimo.
Costruire i campi di spezzamento 
 di 
 su 
 e 
 di 
 su 
. Si tratta
  quindi di estensioni normali. 
Si calcolino i gruppi di Galois 
, si costruiscano tutti i sottogruppi e campi
  intermedi, e si determini esplicitamente la corrispondenza di Galois.
Sia 
 una qualsiasi estensione di campi. (Potrebbe ben essere di
grado infinito, o non  algebrica.) Sia 
 il gruppo
di Galois. Consideriamo l'insieme  
 dei sottogruppi di 
, e
l'insieme 
 dei campi 
 cosiddetti intermedi,  
. Definiremo due mappe  con lo stesso nome ``primo'', una da
 a 
, e una viceversa da 
 a 
.
La mappa 
 è definita, cosí, per 
,
Viceversa la mappa 
 è definita, per 
, mediante
Cominciamo col vedere che succede ad applicare il ``primo'' agli
oggetti 
, 
, 
 e 
, ove 
 è il sottogruppo di 
consistente del solo elemento neutro 
, ovvero della mappa identica
su 
.
Si ha 
. dato che gli elementi di 
 sono automorifsmi di 
, ovvero
mappe da 
 ad 
, e l'unica mappa che fissi tutti gli elementi di
 è proprio la mappa identica.
Sia ha poi 
,  dato che per  la  definizione (3.1.1) tutti gli
elementi di 
 fissano tutti gli elementi di 
.
Ancora, si ha immediatamente 
.
Invece quando si considera 
 
abbiamo un problema. Per completezza ci si aspetterebbe  
.  Ma
mentre è chiaro che 
,  dato che ogni elemento di 
fissa      ogni     elemento      di  
,       per      la    solita
definizione (3.1.1), ma nell'esempio 
, 
 si ha 
, e dunque 
.
Finiamo   l'esercizio 7,  calcolando   
, ove  
. 
Questo è il campo di spezzamento su 
 di 
.  Fra le altre
cose, si nota che il  gruppo di Galois viene rappresentato come gruppo
di  permutazioni sulle  radici di  
,  e dunque  il gruppo  in
questo caso viene isomorfo a 
.. Prefiguriamo quindi il seguente
argomento generale.
Sia 
 un campo, 
 monico e non costante. Sia 
 il campo
di spezzamento di 
 su 
, sia 
, e sia 
 le radici di 
 in 
. Per
il Lemma 3.1.1,  ogni elemento di  
 manda
elementi di 
 in elementi di 
. E' dunque definita una
mappa
Sia 
 una estensione, 
, e consideriamo la
corrispondenza di Galois. Sia 
 un campo intermedio. Notiamo che 
.
Ora, la condizione che 
 è proprio  cruciale. Introduciamo la
seguente definizione.
A parole (la prima volta fa  girare un po' la testa), un'estensione 
 è  normale quando i soli elementi di 
,  che siano fissati da
tutti gli automorfismi  di 
 che fissano tutti  gli elementi di 
,
sono proprio gli elementi di  
. In generale potrebbero essercene di
più, come  mostra l'esempio  appena visto di  
.
Daremo tra poco due risultati di base che ci permetteranno di
comprendere bene la struttura delle estensioni normali. Cominciamo con
alcune osservazioni elementari, ma che la prima volta richiedono un
po' di riflessione. Siano 
 due sottogruppi di 
 uno
dentro l'altro. Allora 
. Infatti ogni elemento di 
che sia fissato da ogni elemento di 
 è in particolare fissato da
ogni elemento di 
. Similmente (istruttivo esercizio) se 
, allora 
. Non è poi
difficile (ma ancora istruttivo) vedere che 
A questo punto possiamo fare un'osservazione del tutto
formale. Applicando di nuovo il primo abbiamo 
. D'altra parte applicando (3.4.1) con 
 al
posto di 
 otteniamo 
, e dunque 
.
Notiamo  che  qualunque  sia  
,
l'estensione  
 è  sempre  normale.  Infatti  si  ha
,  e quindi 
. Questo  è un  modo, che  utilizzeremo più  avanti, per
rimediare   alla   non  normalità   di   certe  estensioni.   
Naturalmente  il risultato può  essere deludente,  ad esempio  se si
parte  da  
 e  
,  si ottiene  
, e banalmente l'estensione 
 è normale. Vedremo
che  c'è una  ricetta  ben  più intelligente  per  passare da  una
estensione non normale a una normale, quando possibile.
Introduciamo ora una terminologia di sapore topologico; per ora è
solo una questione di parole, ma vedremo verso la fine del corso che
corrisponde veramente a questioni topologiche. Diciamo che 
 è chiudo nella corrispondenza di Galois se 
. Dunque se 
 è chiuso si ha 
, cioè 
 è il
primo di qualcosa. Viceversa, se 
 per qualche 
, otteniamo
, e quindi 
 è chiuso. Quindi essere chiuso
vuol dire esattamente essere il primo di qualcosa.
 
 viene detto la chiusura di 
. In effetti 
 è
chiuso, ed è il minimo oggetto chiuso che contenga 
. Infatti se
 è chiuso, e 
, allora 
.
Notiamo ancora che dire che 
 è chiuso significa 
,
ciè che 
 è normale.
Enunciamo adesso un primo risultato sulla corrispondenza di Galois fra sottogruppi e campi intermedi. Per ora si tratta di un risultato povero di significato, finché non abbiamo criteri per decidere quanti e quali oggetti siano chiusi.
Allora le operazioni ``primo'' stabiliscono una corrispondenza
  biunivoca fra gli oggetti chiusi di 
 e 
.
La dimostrazione l'abbiamo in realtà già vista. Infatti il primo
di qualsiasi cosa è un oggetto chiuso, e per un oggetto chiuso 
vale 
, cioè le due mappe primo sono una l'inversa dell'altra.
Lo strumento fondamentale per individuare oggetti chiusi sono Lemmi, che forniscono due diseguaglianze chiave.
Supponiamo che il grado 
 sia finito. Allora anche
  l'indice 
 è finito, e si ha
  
Un  caso particolare utile  di questo lemma  è la
seguente stima, se il grado 
 è finito
Supponiamo infatti che esista un campo intermedio 
 fra 
 e 
,
  con 
. Per induzione, si ha
  
Sia 
 il
  polinomio minimo di 
 su 
, e sia 
 l'insieme delle
  radici di 
 in 
. Chiaramente abbiamo 
.
Ora per un argomento già visto 
 agisce su 
, dato che
  manda una radice di 
 in un'altra radice di 
. Lo stabilizzatore
  di 
 quest'azione è 
, dato che fissare 
  equivale a fissare tutto 
. Dunque per il Teorema
  orbita-stabilizzatore si ha che 
 è eguale alla
  grandezza dell'orbita di 
 sotto 
. Ma quest'orbita è
  contenuta in 
. e quindi questo numero è minore di
  
, come richiesto.
 
La forma tradizionale è
![]()  | 
In realtà vale un risultato appena un po' più generale, che abbiamo usato nella dimostrazione del Lemma 3.6.1. Enunciato e dimostrazione somigliano molto alla formula dei gradi.
Ora resta da notare che se
Infatti esauriscono certamente tutto 
, dato che
  
![]()  | 
||
Vediamo  che sono  distinte fra  loro. Se  
, allora 
.
  In particolare  
, e
  dunque 
.  A questo  punto 
, e
  quindi anche 
.
 
Supponiamo che l'indice 
 sia finito. Allora anche il
  grado 
 è finito, e si ha
  
La dimostrazione è ripresa da [Kap95, Theorem 7].
Supponiamo  adesso  per  assurdo   che  sia  
. Siano 
 indipendenti su 
. Siano 
 le
  classi laterali  di 
 in 
 -  diciamo che  sia 
. 
  Consideriamo  il  sistema  di  
 equazioni  lineari  nelle  
  incognite 
:
  
Se  fosse 
 per ogni  
, avrei  già  ottenuto una
  contraddizione.   Infatti   
,  e   dunque  per  ogni
  
 avrei 
,  per  cui   la  prima  equazione  di (3.8.1)
  diventa
  
Dunque uno degli 
 non sarà in 
. Al solito, scambiando
  gli indici, possiamo supporre che sia 
. Dunque
  esisterà 
 tale che 
. Applichiamo 
 a
  tutte le equazioni in (3.8.1). Otteniamo
  
Ora se 
 sono le classi laterali di 
 in
  
,  la  moltiplicazione  per  
 (a destra)  non  fa  altro  che
  permutarle.  Dunque  
 sono  ancora le
  classi  laterali di  
 in  
, magari  in un  ordine  diverso. Ma
  allora la matrice dei coefficienti del sistema (3.8.2) è
  la stessa  di quella del  sistema (3.8.1): è solo  che le
  righe sono scambiate.  Dunque in (3.8.2) c'è scritto che
  oltre a
  
Otteniamo subito il seguente importante
Per la seconda parte,
E' istruttivo considerare la dimostrazione dell'equivalente della seconda affermazione del Corollario 3.9.1 nel caso dei gruppi. (Ciò costituisce una affermazione più generale della prima del Corollario 3.9.1.) Cioè
Otteniamo subito
Sia 
 una estensione normale di grado finito, e 
.
Allora tutti i sottogruppi di 
 e i sottocampi intermedi sono
  chiusi nella corrispondenza di Galois, e le operazioni ``primo''
  stabiliscono una corrispondenza biunivoca fra i due insiemi.
Tali corrispondenze mandano gradi di campi in indici di sottogruppi e viceversa. In particolare
La dimostrazione nel caso dei sottogruppi è del tutto analoga, o addirittura la stessa, tenendo presente che ogni sottogruppo si può scrivere come il ``primo'' di qualcosa.
L'ultima affermazione si può invertire.
Supponiamo che l'ordine
  di 
 eguagli il grado 
. Allora 
 è normale.
Abbiamo  visto nel  capitolo precedente  se 
 è il  campo di
spezzamento di  un polinomio i  cui fattori irriducibili  hanno radici
distinte, allora